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Le opere di Uncini e Staccioli dialogano
con gli interni della villa
linguaggio hanno grammatiche e personalità as-
sai diverse: dai misuratissimi tratti di pennello
tracciati da Giorgio Griffa su tele non preparate e
non tese, alle campiture regolari di Tirelli, dai ce-
menti di Uncini alle superfici tattili di solo colore
di Pinelli, uno dei più rigorosi esponenti di que-
sta nuova tendenza. I loro lavori, alcuni di essi
monumentali e profondamente evocativi, sono
esposti anche in altre sale della villa, in dialogo
tra loro o in relazione a opere dalle evidenti affi-
nità elettive.
Ma la sezione di Cesano si apre anche a pre-
senze diverse, destinate a restare casi isolati nel
percorso di mostra, rappresentanti di correnti o
tendenze meno diffuse nel collezionismo locale
ma comunque importanti. È il caso, ad esempio,
di artisti quali Mario Schifano, Franco Angeli e
Piero Gilardi.
Risponde perfettamente all’idea originaria del
progetto, ovvero quella di mettere in dialogo i
sontuosi ambienti di una villa come questa con i
linguaggi del contemporaneo, la presenza di al-
cune sculture. Splendido il rapporto tra l’opera
di Giuseppe Maraniello e gli affreschi che la cir-
condano; straordinario anche il dialogo con due
artisti che in Brianza hanno lavorato e risieduto:
Giuseppe Spagnulo e Nanni Valentini; ma note-
vole è anche la relazione tra l’ambiente e l’opera
di un altro artista molto legato al territorio, Paolo
Schiavocampo, la cui Madre attende i visitatori
all’ingresso di una piccola e preziosa stanza af-
frescata.