catalogo tracce per web basso - page 13

13
Un tour all’insegna della cultura, come insieme patrimoniale di esperienze multiformi. Una mostra
“diffusa” con i più bei nomi dell’arte contemporanea. Una simile proposta non fa parte della con-
suetudine, neppure in Brianza, terra prolifica di iniziative culturali, da sempre impegnata a smen-
tire l’immeritata nomea di ambiente poco sensibile alla cultura.
Le grandi mostre, le occasioni importanti di solito se le accaparra Milano che spesso trasforma
l’arte in un evento di consumo e di successo, a volte effimero.
Qui è diverso. Con “Tracce di contemporaneo” tutto appare diverso: c’è la qualità delle opere e
degli artisti, la potenzialità dell’evento di rilievo, ma, soprattutto, l’espressione massima della ter-
ritorialità.
Le opere infatti fanno parte delle collezioni locali, pubbliche o private, messe insieme con passio-
ne, che per la prima volta si aprono alla fruizione del grande pubblico. Le locations sono invece le
ville di delizia - ogni Comune brianteo ne possiede almeno una - permanenze di una vita vissuta
e assaporata con lentezza.
La proverbiale dinamicità della Brianza, l’imprenditorialità, qui si coniuga con la ricerca della tran-
quillità, del saper vivere, che aumenta in maniera esponenziale man mano che ci si allontana dalla
metropoli.
Veloce, lento. Moderno, antico. Oggi, ieri. Sono elementi di una contrapposizione infinita, eppure
indissolubile. È sul tema del contrasto, sulla continua provocazione, che si gioca Tracce di con-
temporaneo.
A Nova Milanese nella “cornice” di villa Brivio, una nobile dimora dalle forme neoclassiche, ma
dalla storia ancora più antica, l’incipit della mostra è una scultura in marmo nero di Gio’ Pomodoro.
“Foresta distesa”, da sola, vale una visita.
Più in là la pittura di Fraquelli, le opere di Dorazio, Perilli, Alberto Burri, le “tramature” di Emilio
Scanavino, i segni di Capogrossi, in sostanza, l’élite dell’informale italiano.
Il “Senza titolo” coloratissimo e pieno di vitalità di Toti Scialoia si intravede sullo sfondo dell’infilata
di porte, le opere di Tancredi, Chighine, Consagra, sorprendentemente, bene si inseriscono tra i
pavimenti in seminato veneziano e le volte affrescate a fiori e frutti.
Un allestimento ardito ed elegante che, riaffermando e riproponendo il tema del contrasto, pro-
muove la mostra e la rende unica. È la celebrazione del “bello” all’ennesima potenza, che gal-
vanizza i sensi e sollecita riconoscenza nei confronti di coloro che hanno progettato e si sono
impegnati per questo risultato.
Insomma, una manifestazione artistica imperdibile.
Laura Barzaghi
1...,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12 14,15,16,17,18,19,20,21,22,23,...132
Powered by FlippingBook