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Intorno a un nucleo di opere di Agostino Bonalumi –
in un vero e proprio omaggio all’artista recentemente
scomparso – la sede di Desio ospita opere dei movi-
menti e dei linguaggi legati alla percezione e all’arte
programmata: da Munari agli esponenti del gruppo T
fino ad artisti che hanno costruito il proprio percorso
sul concetto di processo creativo e sperimentazione
percettiva.
La sezione si apre con un omaggio ad Agostino Bo-
nalumi, che di Desio è stato cittadino. Nato a Vimer-
cate il 10 luglio del 1935, Bonalumi tiene la sua pri-
ma personale nel 1956 alla Galleria Totti di Milano.
Il 1958 segna un momento di svolta: la mostra a tre
mani con Castellani e Manzoni presso la Galleria Pa-
ter di Milano inaugura una serie di esposizioni che
segnano la sua affermazione tra i protagonisti della
scena artistica europea. È questo il periodo in cui
dalle prime opere materiche comincia a realizzare le
superfici monocromatiche a rilievo: inizia così la sua
celebre ricerca sulla tela estroflessa. L’opera, pur
restando concettualmente pittorica, invade lo spa-
zio, dialogandovi secondo nuove prospettive. Nel
1966 Bonalumi è alla Biennale di Venezia, evento
a cui sarà invitato, con una sala personale, anche
nel 1970. Al suo percorso coerente e originale vie-
ne dedicata un importante antologica già nel 1980,
con l’ampia rassegna curata da Gillo Dorfles e Flavio
Caroli a Palazzo Te di Mantova. Nella sua carriera
Bonalumi si è occupato anche di scenografia – lavo-
rando con il Teatro Romano di Verona e con il Teatro
dell’Opera di Roma – e di editoria d’arte – realizzan-
do libri d’artista con i più prestigiosi editori specia-
lizzati. Instancabile sperimentatore, Bonalumi non
smette di ricercare e sviluppare la sua ricerca verso
esiti sempre diversi, anche negli ultimi anni di vita,
segnati da una lunga malattia. Bonalumi si è spento
il 18 settembre del 2013.
Segue questo piccolo ma importante nucleo di ope-
re dell’artista una selezione di lavori che ragionano
La sala dedicata a Agostino Bonalumi
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