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turale, quali, in particolare, la biblioteca e l’archivio
storico. (…) La facciata settentrionale, con i suoi due
avancorpi e con due ali di servizio più basse, rac-
chiude il cortile d’onore, a sua volta delimitato dalla
bellissima cancellata in ghisa, opera del Palagi, un
autentico capolavoro sia per la complessità del di-
segno, quasi un merletto, sia per l’alta abilità tecnica
che la sua costruzione ha implicato. La cancellata è
scandita da otto colonne reggenti altrettanti statue,
che richiamano quelle (ben 29, di autore ignoto) che
svettano sopra il tetto del corpo centrale della villa
contribuendo, insieme a quelle della cancellata, a
conferire un certo slancio al complesso, bilanciando
l’orizzontalità dominante dell’edificio. Anche la pre-
senza di queste statue contribuisce a rendere unica,
almeno in ambito brianteo, la villa di Desio. (…) La
facciata meridionale è caratterizzata dall’avancorpo
tripartito voluto dal Palagi. La breve scalinata che
precede le tre grandi aperture ad arco del piano ter-
reno, che fa da collegamento tra la villa e il giardino,
è fiancheggiata da due grandi statue, opera di An-
tonio Galli e Luigi Marchesi; rappresentano l’Amici-
zia e l’Ospitalità e, oltre ad una valenza allegorica e
decorativa, esse hanno anche una precisa funzione
architettonica. (…) Le sale del pianterreno sono le
meglio conservate e le più interessanti. Entrando da
nord ci si trova nella bellissima galleria d’ingresso,
che conserva, oltre alle decorazioni che ricordano lo
stile dello Scrosati, dei preziosi pavimenti a mosai-
co; da qui si entra, con vista sul giardino, nel grande
salone in stile impero, che conserva nelle sue de-
corazioni lo spirito del neoclassicismo, dal quale si
accede nei locali laterali. Verso destra, guardando
il giardino, si entra nella sala orientale e da questa
nel salone neoclassico, anch’esso recuperato dopo il
grave incendio del 1993, ma con la definitiva perdita
dei soffitti dipinti. Il salone, che si affaccia sul parco
e sulla terrazza, è diviso in due zone da due gran-
di colonne centrali; vi si trova un elegante camino,
anch’esso restaurato dopo l’incendio. Verso sinistra,
sempre dal salone centrale, ci si porta invece ver-
so due autentici gioielli tra gli interni di villa Tittoni:
la sala rococò e la sala neogotica, attentamente re-
staurate nel 1990. Questa varietà di stili non deve
stupire, in quanto Pelagio Palagi, eclettico per na-
tura, riflette nelle sue scelte quel gusto per il revival
di stili, dal gotico all’esotico, dal barocco al classico,
che comincia ad affermarsi proprio attorno alla metà
dell’Ottocento, quando egli si trova a lavorare anche
a Desio. Le scale del primo piano, al quale si accede
salendo il monumentale scalone in stile neoclassico
(forse progettato da Luca Beltrami, 1903), conserva-
no solo in parte le decorazioni originarie.
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