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Vincenzo Agnetti,
Agostino Bonalumi,
Enrico Castellani, Dadamaino,
Lucio Fontana, Piero Manzoni
Alla sede di Lissone abbiamo riservato sette capo-
lavori da mettere in dialogo con la preziosa collezio-
ne permanente del Museo. La scelta si ricollega a
un’edizione significativa del Premio, quella del 1961.
Quell’anno, infatti, l’elenco dei partecipanti rispec-
chia le nuove tendenze dell’arte italiana e interna-
zionale. In due sezioni (sia in Valori Rappresenta-
tivi che nella Rassegna della pittura italiana) erano
presenti opere di Lucio Fontana – il grande padre di
questa nuova generazione di giovani sperimentato-
ri –, mentre nella sezione Informativo-Sperimentale
comparivano i membri del Gruppo N di Padova, del
Gruppo T di Milano, nonché gli artisti riuniti intorno
allo spazio Azimut: Piero Manzoni, Enrico Castellani,
Agostino Bonalumi, Dadamaino e Vincenzo Agnetti.
Sono i protagonisti di una scena artistica in profondo
mutamento, impegnata nella ricerca di nuove possi-
bilità espressive dell’arte, di una
Nuova concezione
artistica
, come recita il titolo di una mostra organiz-
zata negli spazi di Azimut. Le sette opere esposte
nel museo rispecchiano questo momento vivacissi-
mo, arricchendo il già notevolissimo nucleo di opere
provenienti dal Premio. Si comincia inevitabilmente
con Lucio Fontana, riferimento (artistico e umano)
imprescindibile per questi giovani artisti milanesi. In
mostra è esposto uno dei suoi più classici e ricono-
scibili
Concetti spaziali
: un taglio su fondo bianco.
In quel taglio – inconfondibile nella sua essenzialità
– non si ripercorrono solo le istanze del Movimento
Spazialista (movimento che il nostro progetto appro-
fondisce a dovere nella sede di Cesano Maderno)
ma l’intera ricerca di uno dei più straordinari artisti