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Neogotica all’interno del parco (1836), da destinare a
musei per la collezione di sculture e di reperti già ini-
ziata dai Cusani, la mano del Palagi intervenne suc-
cessivamente, fino al 1846, anche sul parco e sulla
villa, alla quale apportò modifiche importanti, crean-
do nuovi volumi, come gli avancorpi e le costruzioni
che racchiudono tutti i cortili, facendo avanzare la
parte centrale della facciata sul parco, decorando-
la a pianterreno con tre grandi aperture ad arco e
al primo e al secondo piano con colonne di ordine
gigante che reggono una timpano; e ancora l’allar-
gamento della corte d’onore, la grande cancellata in
ghisa che chiude la villa a nord, l’esedra delle case
coloniche antistanti la villa, le statue che sormontano
il cornicione. E infine gli interni, dove le scale furono
allestite ispirandosi ad un gusto eclettico assai libe-
ro, in difficile equilibrio tra la tensione al monumenta-
le e quella per una fantasia che tendeva a stupire il
visitatore. La fama della villa e del suo meraviglioso
parco supera presto i ristretti confini della Brianza e
delle Lombardia; numerosi sono gli ospiti illustri che
li visitano: Stendhal nel 1820, il re di Napoli e l’impe-
ratore Francesco I nel 1825, Bellini nel 1828, e molti
altri personaggi, uomini di lettere, artisti, patrioti, ri-
chiamati anche dall’aura di romanticismo che vi si re-
spirava. Passata ai Tittoni alla fine dell’Ottocento, la
villa vide crescere la propria funzione di sede di rap-
presentanza, soprattutto con Tommaso Tittoni, che
nel primo decennio del Novecento fu due volte Mini-
stro degli esteri e che nella villa di Desio ospitò diver-
si incontri politici di livello nazionale e internazionale.
Donata nel 1947 all’Istituto Missioni Estere, essa ha
ospitato la sede dei Padri Missionari, ma è andata
incontro ad un progressivo e grave declino, sia nelle
strutture che negli arredi, finché negli anni settanta la
villa è stata acquisita dal comune di Desio, che negli
ultimi vent’anni ha dato il via ad un impegnativo e
coraggioso programma di recupero, destinandola in
parte a raccogliere strutture e attività di carattere cul-
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